Tutti i runner – o aspiranti tali – seguono un programma di allenamento che, per quanto diversamente duro possa essere, secondo gli obiettivi che ciascuno si pone, è pur sempre un impegno e può diventare fonte di stress.
Certo, quando i risultati arrivano, molta della fatica è ripagata. Ma un modo per evitare ogni rischio di affaticamento mentale, prima ancora che fisico, c’è. Basta, accanto al dovere, non farsi mancare il piacere.
E quale maggior piacere per un runner appassionato di concedersi il lusso di un allenamento fuori-programma?
Siamo andati sul Naviglio Martesana, detto anche Naviglio Piccolo, un percorso ciclabile che inizia in via Melchiorre Gioia e si estende per trenta chilometri passando per i comuni di Cologno Monzese, Vimodrone, Cernusco sul Naviglio, Cassina dei Pecchi, Bussero, Gorgonzola, Gessate, Inzago e Cassano d’Adda. Qui, in una gelida ma splendente mattinata di Gennaio, ci siamo regalati una corsa 100% total-free, senza orologio né obiettivi, alternata a qualche esercizio a corpo libero, utilizzando quello che un parco cittadino mette a disposizione.
Scoprite nella gallery il nostro work of day: un allenamento per runner di tutti i livelli, adatto anche a chi vuole cominciare a correre. Non vi resta che indossare berretto e guanti, allacciare le scarpe da corsa e cominciare!
Qualche minuto di allungamento attivo prima di cominciare. Il freddo è nemico di caviglie, anche e ginocchia, per questo è necessario fare un po’ di riscaldamento iniziale. In questa fase servono controllo dei movimenti, consapevolezza di sé e concentrazione sulla respirazione.
Cominciare a correre a ritmo lento, dedicando i primi minuti a scaldare e allungare il respiro. Aumentare progressivamente la velocità, senza però perdere il focus sulla respirazione e sul piacere di correre in libertà.
Il bello di una corsa 100% total-free, senza orologio né obiettivi, è proprio la mancanza di regole. Utilizziamo un classico panettone (qui decorato in maniera creativa) come una sorta di tavoletta propriocettiva: ci misuriamo in un esercizio di equilibrio, utile per educare (o rieducare) i recettori meccanici del piede e per rinforzare le caviglie.
Variare il ritmo della propria corsa può essere un esercizio molto allenante. In mancanza di salite e discese all’orizzonte, una valida alternativa sono i gradini. E proprio in prossimità dell’anfiteatro della Martesana, ecco la scalinata che fa al caso nostro. Da fare su e giù, di corsa, quanto basta!
In chiusura non può mancare lo stretching finale: al termine dell’allenamento le gambe sono più calde e per questo è anche possibile allungare di più.
Cristina Piccinotti