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Corrida Para Comida: E mi godo questo spettacolo meraviglioso perché non so se potrò tornarci ancora.

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Emisfero Australe,Tropico del Capricorno.

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Siamo sbarcati a Rio de Janeiro, due stracci e il necessario per correre…

Approfittando degli impegni di lavoro di Giulia abbiamo organizzato una trasferta nella città che ospiterà i prossimi giochi olimpici e carichi di curiosità siamo partiti (in ritardo) diretti verso la patria carioca.
Dopo essere decollati dal quarto aeroporto più pericoloso al mondo ho passato tutta l’ora scarsa di volo a chiedermi il perché di due cose: Perché si chiama Rio de Janeiro (letteralmente fiume di gennaio) e perché viene definita “A cidade maravilhosa”.

La prima risposta sta nella storia e nella strana geografia del luogo; i portoghesi abili nel navigare e nel non pagare, ma scarsi come osservatori, quando approdarono nella bellissima baia di Botafogo pensarono di essere alla foce di un fiume e siccome arrivarono a gennaio la battezzarono, con poca fantasia, Rio de Janeiro; uno dei più grandi sbagli della storia ha lasciato in eredità forse uno dei nomi più famosi al mondo.

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La seconda l’ho scoperta qua, aiutandomi con la corsa.
Ho allacciato per la prima volta le scarpe giovedì per una corsetta leggera di 8km sulla spiaggia più famosa e cool del mondo: Ipanema, che vi avrà fatto venire di sicuro in mente la “Ragazza di Ipanema” , una canzone che ha reso noti in tutto il mondo Vinicius de Moraes, Antonio Carlos Jobim, e la Bossanova Brasiliana.
Una bella ciclabile costeggia la spiaggia bianca. Disseminati qua e là dei chioschi e, soprattutto, campi da beach volley o beach tennis. Una leggera pioggerella mi ha aiutato contro il caldo… Poi il caldo ha vinto e io mi sono tuffato nell’oceano.

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Un amico di Rio mi ha poi consigliato un percorso più lungo, 17km passando per Ipanema ed arrivando fino a Copacabana, una corsa lungo costa che ti fa passare dalle 5 spiagge più importanti di Rio (LeBlon, Ipanema, Arpoador, Copacabana, Leme). Affare Fatto: sabato si corre.

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Di buona lena sabato mi sono svegliato alle 6 per essere in pista alle 7. Tanto non ci sarà nessuno, pensavo. Alle 7, invece, oltre ad esserci il mondo c’erano pure 24 gradi, che alle 8 erano 27, e alle 9…30!
Ma, soprattutto c’era un concentrato di vita incredibile. Runner di tutti i tipi correvano lungo la spiaggia mentre baldi giovani allestivano capanne moderne a mo’ di stabilimento balneare; altri montavano le reti e tiravano le linee dei campi di gioco, mentre io ero al 4 km e già iniziavano i match…

Passato un km di città eccomi dritto su Copacabana, che alle 7.30 di mattina sembra il fitness festival di Rimini: gente in acqua a nuotare, altri pronti per il beach tennis, e poi fut volley come se non ci fosse un domani… Giovani contro vecchi, uomini contro donne… Ho corso guardando a destra per 4km… La spiaggia brulicava d’energia… Gasato ho fatto 10km in 50 minuti, poi giro di boa, sole in faccia, e morte imminente…

…Che uno mica pensa all’acqua…
…Ma un chiosco mi ha salvato la vita…
…Bevo…
…Riparto…

E mi godo questo spettacolo meraviglioso perché non so se potrò tornarci ancora.
Arrivo al 17imo che sono morto di caldo e quasi disidratato e decido di fermarmi. Per oggi va bene così, c’è una città da camminare e scoprire ancora.

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Colazione e via con Giulia: saliamo con una funivia il Pao de Azucar e vediamo la città dall’alto. Lo spettacolo toglie Il fiato e ti fa capire perché la chiamano meravigliosa e, soprattutto, perché Rio è povera di infrastrutture: la natura le ha dato tutto e non serve altro.
Poi via di corsa verso Santa Teresa con i suoi 216 gradini rivestiti di piastrelle dai mille colori in cui c’è tutta la storia del mondo ed infine su fino al Cristo Redentore da dove puoi dominare tutta la baia.
Per ultimo mi tengo il Maracanà: qua solo 7 mesi fa si disputava la finale della Coppa del Mondo, quindi vale una visita nel suo interno, dove un fiume di emozioni mi sovrasta.
Purtroppo però un volo ci aspetta, e ripartiamo in direzione aeroporto, anche se ci sarebbero centinaia di altre strade da camminare e migliaia di angoli da scoprire…

Mentre attendo il mio volo di ritorno, penso a chi correrà la maratona olimpica tra un anno e passerà dove sono passato io… Chissà se avrà il tempo per capire in che meraviglia di posto sta correndo.

E mi godo questo spettacolo meraviglioso perché non so se potrò tornarci ancora.

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