Emisfero Australe, Tropico del Capricorno
E’ da queste coordinate, e grazie a questo spazio, che cercheremo di raccontarvi questa nostra avventura Brasiliana. Proveremo a coinvolgervi nelle nostre emozioni, nei nostri successi (molti) e nei nostri casini (spero pochi) tramite parole, immagini e suoni. A volte riempiremo questo spazio a 4 mani, a volte lo faremo singolarmente, in modo da cercare di condividere tutto a 360 gradi.
Questo sarà lo strumento per portarvi con Noi dall’altra parte del mondo.
Quindi mettetevi comodi, e allacciate le cinture: se ci pensate bene, il Brasile dista solo 12 ore di volo (cioè il tempo in cui Greg ha fatto il passatore… più o meno!!!)
E’ passata una quindicina di giorni da quando in una fredda sera di gennaio siamo partiti alla volta di Sao Paulo e, dopo aver preso le misure con città e caldo (36°), eccomi finalmente a raccontarvi un po’ di noi e di questa città che ci ha accolto senza nemmeno la banda all’aeroporto!
Questo spazio libero porta con sè un nome: “Corrida para Comida”, anche se, a dirla tutta, fino a oggi per me sono state molte le Comide e poche le Corride!
Però non è solo colpa mia: a giocarmi contro ci sono il caldo umido, le birrette gelate e i mille ristoranti disponibili. La temperatura dice 24 gradi all’alba e 26 alla sera ma sembra di essere a Milano in agosto, anzi peggio; la Brahma costa 3 euro e ti viene servita in cestelli di ghiaccio costantemente riempiti, proprio come il bicchiere (se ve lo state chiedendo: sì, il cameriere è sempre sul pezzo); i ristoranti sono tanti quante le persone che gravitano intorno alla zona della movida, dove se inciampi finisci nove volte su dieci contro un tavolino. Morale: il mio Tom Tom Cardio piange miserie, mentre il mio stomaco e il mio spirito ormai si muovono a ritmo di samba!
Però non desisto, e per darmi un obiettivo mi sono iscritto dopo mille peripezie e duemila e-mail agli organizzatori, alla Meja Maratona Internazionale de Sao Paulo (avviso ai naviganti: non è la mejo maratona der mondo, è la mezza maratone). Ora cerco una bella bandiera italiana da cucire sulla maglia dei Red Snakes Milano, visto che un po’ di nazionalismo non guasta maii. L’obiettivo? Duplica: stare sotto le due ore e non morire collassato per il caldo!
Prima della corsa, però, e prima delle birre, dei ristoranti, del caldo e del Tropico del Capricorno, dobbiamo risolvere il nostro vero primo problema in terra brasiliana: affittare una casa dove vivere. Se la troviamo, sarete i primi a saperlo e i primissimi a vederla… Sempre che la troviamo.
Meglio chiudere, allora. Vi saluto ragazzi!
Boa Vida Amigos, Giulia e Magister.