Alle Due e Cinquantacinque Circa…
Ci siamo, sono quasi le tre di notte. Dopo aver passato quasi mezza giornata a correre e camminare nella campagna tosco-emiliana, in lontananza finalmente mi appare il cartello del novantanovesimo chilometro….. il fatidico ultimo chilometro.
Forse sorrido o forse lo penso e basta non avendo più la forza per farlo, guardo Gabri ed esclamo ooohh è andata anche questa volta. Gli dico che sto bene e può andare avanti, così magari mi fa una foto sul traguardo.
Lui si sincera che tutto questo non sia un miraggio e mi urla OK vado, però mi raccomando “cazzutto fino alla fine” ….che significato avesse questa frase me lo sto ancora chiedendo, però annuisco, abbasso ulteriormente la testa e procedo verso l’ultimo chilometro.
Entro finalmente nel centro storico di Faenza, ricomincia a piovere e qualche luce in più illumina gli ultimi 600 metri. Guardo il crono e mi accorgo che posso chiudere sotto le 12 ore e come spesso capita in questi frangenti scopro di avere una riserva d’energia inaspettata e mi “lancio” verso il traguardo.
Riguardo il crono e vedo una schermata completamente grigia.…no no cosa cazzo gli è successo….è esausto anche lui, oppure come da logica carica esaurita. Come al solito la logica ha sempre ragione…..certo che 500 fottuti metri li poteva fare!!!
Dopo la sorpresa poco gradita rialzo lo sguardo e vedo finalmente l’arrivo è fatta è fatta un ultimo bacio all’anulare ed è FINITA.
Lo speaker annuncia il mio arrivo e la sua voce riecheggia nella notte. Tutto questo rende speciale il momento, poi mi volto alla mia destra e vedo Gabriele e Piergianni felici per la bella conclusione.
Cominciano gli abbracci pacche dappertutto e finalmente mi fermo, poi mi volto verso l’arrivo e cerco con lo sguardo Michele ma non è ancora arrivato.
Se sono arrivato fino a qui è anche merito di Michele perchè è lui che durante il freddo inverno 2012/13 nelle uscite con i Red Snakes Milano ha pronunciato la parola magica “Passatore”.
Mi dice che dopo anni di corsa e parecchie maratone concluse ha voglia di cimentarsi nella mitica gara, avendo già disputato questa gara gli racconto della mia esperienza ed alimento ad entrambi la voglia di provarci e riprovarci. Sono passati 9 anni dalla mia precedente partecipazione e pur conservando un buonissimo ricordo, per vari motivi non avevo più partecipato. Rimaniamo con la promessa di riparlarne seriamente in primavera.
La Primavera arriva, Michele mi informa che si è iscritto, per via di qualche malanno di stagione prima di decidere preferisco testarmi correndo la maratona di Milano.
Ormai mancano solo 45 giorni al passatore ……decido di iscrivermi.
La condizione fisica non è il massimo ma la testa mi dice di provarci, informo Gabriele che quest’anno ritorno al Passatore, lui senza titubanze mi risponde Gabri c’è.
Qualche giorno dopo informo anche Piergianni (da Sassari) e mi sento rispondere “ Cumpà se tu la corri io vengo a farti da supporto”. Di fronte a questi 2 grandi attestati d’amicizia elimino gli ultimi dubbi e mi butto sull’allenamento.
Comincio a macinare tanti chilometri e il temuto lunghissimo di 57 km (frazionato in 2 uscite) grazie all’aiuto ed il supporto di Alessandra va a buon fine.
Mi devasta di gambe e di fisico ma la testa ne esce bene.….anzi, in preda probabilmente all’acido lattico, dopo mille calcoli assurdi formulo una tabella dei vari passaggi in gara e arrivo alla conclusione che posso terminarla intorno alle 11.30/40……mmmhh forse sto esagerando o forse sono solo più consapevole dei miei mezzi, col dubbio d’aver esagerato (mi serve un supporto) scrivo ad una persona speciale un mio amico ed unico guru delle ultramaratone Piergiorgio Scaramelli (da Boavista). Lui come al solito trova le parole giuste per invogliarmi e alimentare le mie certezze.
Le restanti 2 settimane passano tranquille, l’ allenamento è quasi terminato, la strategia di corsa è fatta, con il team “di sostegno” si è pianificato quasi tutto, si comincia a buttare un occhio al meteo…..ed ecco quando tutto sembra andare nel verso giusto la sorpresa che non t’aspetti, per il week end sul nord italia è previsto l’arrivo di una perturbazione denominata “Ginevra” che sembra porterà freddo dal nord con piogge e temporali.
Se la temperatura fresca in gara è sempre gradita, la pioggia viste le molte ore di gara sicuramente NO. Comincio a guardare tutti i siti di meteo possibili, nessuno mi da un briciolo di speranza…. pioverà.
Con questa certezza partiamo per Firenze.
L’ammiraglia è carica io e Gabriele anche, l’arrivo in città è accompagnato da una pioggia battente però finalmente ci incontriamo con Piergianni.
Dopo il ritiro del pettorale andiamo a mangiare, a tavola per via delle condizioni meteo si ridiscutono i ruoli del team di supporto, concludiamo che uno rimarrà fisso in auto ed uno fisso con la bici al mio fianco e di vederci dopo il 20 km, così facendo almeno il “ciclista” si eviterà 2 ore di pioggia e fatica.
Rivediamo ancora gli ultimi dettagli e dopo un rapido cambio è arrivato il momento di avviarmi alla partenza.
Manca poco più di mezzora alla partenza.
La pioggia non ha mai cessato, il termometro segna 11 gradi…. e fa anche un cazzo di freddo.
Posti per rimanere riparati quasi nessuno quando all’improvviso vedo un accogliente sportello bancomat. Non ci penso un attimo e mi rifugio all’interno ma nel giro di pochi minuti sono in compagnia di parecchi disperati come me, tutti con dipinto in volto l’espressione di “chi cazzo me l’ha … Fortunatamente lo sportello è proprio lungo la strada della partenza e decido di sostare fino all’ultimo, fanculo il riscaldamento.
Lo speaker della gara comincia a dare le ultime informazioni e capisco che è il momento di mettersi in griglia. Accendo il gps lui mi saluta dicendomi zero segnale (cielo plumbeo più le piccole vie di Firenze, cosa pretendo).
Lo insulto e lui mi ripagherà con la sorpresa finale.
Si parte ed i primi km passano via velocemente. La pioggia quasi non la sento più, arrivo al 20km nei tempi previsti e poco dopo come da accordi trovo Gabri e Piergianni ad attendermi. Un breve saluto e si riparte adesso in compagnia di Gabri che in sella alla “Poderosa” (bici mtb superbasic dei primi anni novanta) mi accompagnerà per i prossimi 80 km.
Finalmente smette di piovere e passando nei vari paesi lungo il percorso cominciano a vedersi i primi spettatori che ci incitano. Il top del tifo arriva a Borgo S.Lorenzo dove troviamo tre simpatiche ragazze che ci incoraggiano con un “Bravi Bravi andate andate che al passo del colla trovate la neve”, effettivamente la temperatura sta scendendo ma la neve il 26 di maggio Noooooo!!!!
Ma dai stanno scherzando andiamo avanti che ora cominciamo le salite ….quelle dure, ci attende la scalata del monte Colla che per me runner di pianura risulta sempre parecchio impegnativa.
Anche Gabriele in bici nonostante il mezzo poco performante riesce ad arrampicarsi pur con fatica sulle colline tosco-emiliane, ed è probabilmente qui che nasce l’ironman Gabri…ma questa è un altra bella storia da raccontare.
Arrivo al passo del Colla e ….non nevica, ma in compenso fa un freddo cane (3 gradi). Guardo il crono e con grande stupore mi accorgo di essere nei tempi previsti.
Come da programma faccio la prima vera sosta, ad attenderci c’è Piergianni con l’ammiraglia apparecchiata a dovere. Mentre lui dispensa battute riscaldando un po’ l’atmosfera, mi cambio e mangio qualcosa, ma ho freddo, i denti cominciano a battere e decido di ripartire per non patire troppo il freddo.
Salutiamo Piergianni e ci diamo appuntamento al km 65.
Ormai è sera ed è arrivato il momento per me e Gabri di indossare la fantastica luce da speleologo che fa tanto avventuriero-pirla, accessorio quasi essenziale visto il lungo tratto al buio e in discesa che ci aspetta.
L’aria frizzante, la gradevole inclinazione e la voglia di fare un buon tempo fa si che spingo forse un po’ troppo ed arrivo alla sosta preventivata con le gambe un po’ provate.
Sono passate quasi otto ore, due terzi della gara sono andati e comincio ad essere giustamente un po’ stanco.
I tratti al passo cominciano ad essere più frequenti, la testa mi invia i primi segnali di possibile black out….è ufficiale sono in CRISI.
Mancano ancora circa 26/27 km e decido che una breve sosta e mangiare qualcosa possa servire a ricaricarmi. Nessun miracolo ma riparto, vista la situazione si decide di fare i check point ogni 5km.
Ora vado avanti e non penso più all’arrivo, ma a conquistare tutte le tappe intermedie. Quando questo non basta trovo nella presenza di Gabriele e Piergianni (santi subito) ulteriore forza.
Questa tattica si rileva efficace e con tanta fatica riesco a concludere questa incredibile gara.
Michele non lo vedrò arrivare, ma anche lui con qualche problema in più terminerà il Passatore.
Gabriele all’arrivo è riuscito a farmi una foto, ma a domanda sulla riuscita dello scatto mi sento rispondere: “sai avevo le mani fredde, il telefonino ci impiega sempre un po’ prima di scattare, poi una bruschetta mi è entrata in un occhio”…..si ok ma non posso vederla???
Queste righe sono per i miei primi 50 anni, per tutti i compagni e i complici, per chi mi ha supportato e sopportato durante questa bellissima gara e per tutti quelli che leggendo queste righe troveranno un motivo in più per correre il Passatore.
Greg
Potete seguire la rubrica di Greg su Run4Food.it Training4Run
Grande Greg, sei un esempio x tutti
Grande Greg!!!
Sono fiero del mio “vecchio” amico. Un grande esempio di cosa può fare la testa. E’ grazie a te se tempo fa ho avuto la forza di fare la mia prima maratona e ricordo ancora come sei riuscito a convincermi, dicendomi: “Adesso è solo una questione di testa”.
Il Gianca