Home Stories OneHundred4Two ONEHUNDRED4TWO: L’OLIMPIADE DELLA FOLLIA, IL GIORNO E LA NOTTE

ONEHUNDRED4TWO: L’OLIMPIADE DELLA FOLLIA, IL GIORNO E LA NOTTE

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OneHundred finale

Per tanti la 100 km del Passatore è l’ultramaratona per eccellenza. In questi anni le sono stati attribuiti tanti nomi. Forse quello che meglio la descrive, ed al tempo stesso mi piace di più, è “l’Olimpiade della Follia”.

Il mio appuntamento con questa fantastica follia è arrivato, altri 2300 partecipanti sono al mio fianco, ma il Passatore come al solito è soprattutto un viaggio solo con se stessi, passo dopo passo, guardandosi dentro, nella fatica, cercando le risorse per andare avanti.

Il mio viaggio comincia poco dopo le 14, quando saluto dopo un veloce briefing il fidato team che anche quest’anno mi accompagnerà e mi sosterrà lungo tutto il percorso.

M’incammino verso la partenza. Sono calmo, di quella calma particolare che precede gli attimi primi della partenza, quando i giochi sono ormai fatti e non puoi più tirarti indietro.

Ma fa un caldo boia, un termometro del centro di Firenze indica 30 gradi: non il massimo per correre tanti chilometri.

L’abbigliamento Brooks scelto è quello da gran caldo: canotta e pantaloncino sgambato e le fidate Ghost ai piedi.

L’incontro nei pressi del via con Davide ed altri amici serve a far passare allegramente gli ultimi minuti, ancora pochi attimi e si parte.

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IL GIORNO

Parto piano, prudente, come più o meno tutti, ancora un ultimo saluto a Davide e via verso la strada che porta a Fiesole.

Affronto questa prima parte di gara tranquillo e rilassato cercando di controllare anche i battiti.

Dopo le prime salite impegnative, la discesa verso Borgo San Lorenzo mi serve per ridare tono alla mia corsa, ma il caldo feroce, l’asfalto rovente e il primo lungo tratto di discesa cominciano  a darmi i primi problemi in gara. Ho già la sensazione di avere i piedi gonfi, proseguo ancora per qualche km per capire se è una sensazione passeggera, ma non lo è.
Al 36 km decido di cambiare le scarpe e passare al mezzo numero in più delle Glycerin, da subito percepisco di aver fatto la scelta giusta: quei pochi millimetri in più mi ridanno sollievo.

FotoSalita

Comincio la lunga salita che porta al monte Colla, consapevole di essere già in ritardo rispetto a quanto preventivato. Provo ad affrontare di corsa i primi tornanti, ma già dopo pochi metri devo rallentare e andare al passo. Così la salita al monte diventa un lungo e duro calvario, ma i primi 40 km affrontati sotto i 30 gradi hanno lasciato più di un segno nel mio fisico.

Con molta difficoltà arrivo a svalicare il Colla, guardo il crono e mi accorgo di essere di oltre 30 minuti il tempo sperato. Le sensazioni generali non sono buone, e anche la testa va in questa direzione.

FotoColla

LA NOTTE

A questo punto, consapevole di non essere in grado di realizzare il tempo sperato (11h30m), anzi di essere abbondantemente oltre… resetto tutto.

Il tempo di mangiare qualcosa, d’indossare una maglia asciutta e la luce per la notte e riparto.

Affronto la lunga discesa verso Marradi con tanti dubbi e poche certezze, ma ora arriva la notte, significa che d’ora in poi correrò al fresco ed al buio, e con l’oscurità cambia tutto, la percezione delle distanze, degli ostacoli ed anche il nostro bioritmo.

Il mio, man mano che passano i km, comincia a darmi segnali finalmente positivi: le pulsazioni stazionano tra i 117 e 125 bpm e, soprattutto, sto bene! In un attimo arrivo oltre l’ottantesimo km e incredibilmente le gambe girano ancora bene, guardo il crono e la proiezione del tempo finale mi indica 11.36/37… ma mancano ancora circa 15km.
Tengo ancora bene fino al novantunesimo, poi di colpo mi si spegne completamente la luce, le gambe diventano sempre più dure, arranco per 6/7km tra corsa strascicata e passo, riparto al 98km grazie ai continui sproni di Gabriele, poi la visione dell’ultimo km (come al solito) mi fa scoprire energie inaspettate (l’ho corso in 5.23) e concludo con il tempo netto di 11.45.51. FELICISSIMO. Sono riuscito a fare la seconda parte di gara più veloce della prima.

FotoArrivo

Anche questa volta, soprattutto per il forte caldo del giorno, non è stato facile, ma nei momenti di difficoltà ho avuto il giusto sostegno dagli amici al seguito e dal mio fidato team. Senza la complicità di Alessandra e Gabriele tutto sarebbe stato molto più duro…ma ormai siamo una squadra fortissima.

FotoPostArrivo

La gara è stata la giusta e degna conclusione di questa bellissima avventura, cominciata un mese fa in compagnia di Davide e‎ realizzata anche grazie alla disponibilità di Run4Food, all’aiuto dei ragazzi di mediahook e all’ottimo supporto di Brooks che mi ha equipaggiato di tutto il necessario per l’allenamento e la performance finale.
Un saluto a tutti e sempre #runhappy, ci si vede in giro.

Greg

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4 COMMENTS

  1. GRANDE GREG!!!
    Sono più che fiero di te, fiero di un “vecchio” amico che mi ha fatto avvicinare alla corsa ed apprezzarla nel modo giusto, fiero di una persona che affronta certe avventure con passione, fiero di sapere che ci sei e tanto fiero da dire “lo vedi quel tipo (pazzo) che ha fatto il passatore per la terza volta? E mio amcio”.
    Quando leggo questi racconti mi viene proprio voglia di andare avanti ad allenarmi.
    GRANDE FORREST GREG!!!

    Il Gianca

    “Non è mai troppo tardi per essere ciò che potreste diventare”
    Mary Anne Evans
    (George Eliot)

  2. GRANDE GREG!!!
    Sono più che fiero di te, fiero di un “vecchio” amico che mi ha fatto avvicinare alla corsa ed apprezzarla nel modo giusto, fiero di una persona che affronta certe avventure con passione, fiero di sapere che ci sei e tanto fiero da dire “lo vedi quel tipo che ha fatto il passatore per la terza volta? E mio amco”.
    Quando leggo questi racconti mi viene proprio voglia di andare avanti ad allenarmi.
    GRANDE FORREST GREG!!!

    Il Gianca

  3. GRANDE GREG!!!
    Sono più che fiero di te, fiero di un “vecchio” amico che mi ha fatto avvicinare alla corsa ed apprezzarla nel modo giusto, fiero di una persona che affronta certe avventure con passione, fiero di sapere che ci sei e tanto fiero da dire “lo vedi quel tipo che ha fatto il passatore per la terza volta? E mio amico”.
    Quando leggo questi racconti mi viene proprio voglia di andare avanti ad allenarmi.
    GRANDE FORREST GREG!!!

    Il Gianca

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