Road to Milano Marathon 2015: LAST WORK
Last Work
Ci siamo, manca meno di una settimana alla maratona.
Sarà una settimana leggera, un paio di corsette tra i 10 e i 15km e una rifinitura leggerissima sabato.
Oggi ultimo lavoro, più per ritrovare un po’ di sensazioni che per ottenere risultati eccelsi.
Arrivo da un allenamento particolarissimo tutto basato su andature tecniche e appoggio del piede e da due non completati, qualche piccolo fastidio ai polpacci (niente di drammatico ma qualche tarlo te lo lasciano).
E’ il 6 di aprile, 1 anno giusto giusto dalla Maratona di Milano 2014.
Metà mattina, non è un lavoro lungo, due serie di allunghi in salita e 20 minuti di variazioni, nelle pause tanto stretching, la giornata è ideale, sole, poco vento, temperatura non caldissima.
Parto direttamente da casa, così ne approfitto per fare riscaldamento (e defaticamento alla fine) cuffie nelle orecchie, appena il TomTom Runner Cardio aggancia il segnale si va e dopo una decina di minuti mi tuffo nel parco, il mio parco, quello che conosco bene, quello dove svolgo molti degli allenamenti domenicali.
Arrivo al ponte sul quale farò le salite, mentre faccio stretching mi guardo un po’ intorno, c’è tanta gente, complice la bella giornata, a piedi, di corsa, coi roller, in bici, tutti smaltiscono gli eccessi (forse) della Pasqua. Riprendo il focus sul mio allenamento, voglio dimostrarmi che potrò gestire bene anche le situazioni più delicate della gara.
Bene gli allunghi, nei recuperi incrocio qualche sguardo interlocutorio delle persone che mi passano accanto ma pazienza, in effetti invece di una placida corsetta nel parco probabilmente ai loro occhi sto facendo qualcosa di “strano”. Recupero tra una serie e l’altra facendo stretching, le gambe stanno girando bene, riprendo l’allenamento, c’è più traffico di prima ma riesco a sfruttare i momenti in cui la strada è più libera. Gli ultimi due sono davvero tirati, finisco col fiato corto ma decisamente soddisfatto!
Un po’ recupero con stretching e parto per le variazioni, sono 20 minuti a ritmi non indiavolati, ma vanno fatti bene e ovviamente parto decisamente troppo veloce, un classico dopo un lavoro di velocità ed un recupero! Dopo qualche centinaio di metri però mi porto ad andatura “codice”, nei tratti lenti mi guardo in giro, saluto qualche amico che come me si sta allenando al parco e mi godo la sensazione del venticello fresco, nei tratti veloci giù la testa e pedalare.
Gambe ok, testa c’è, riesco a cambiare e gestire bene i ritmi, la musica mi tiene compagnia, mi carica senza distrarmi e sulle note di “I gotta feeling” dei Black Eyed Peas partono gli ultimi 4 minuti veloci, cerco di curare anche la qualità della corsa, oltre al mantenere la velocità, fortunatamente correre su un asfalto curato consente di non pensare a tutte quelle che potrebbero essere le asperità di un terreno diverso, lo split finisce quasi in contemporanea alla canzone, è un po’ come tagliare il traguardo.
Domenica prossima sarà tutta un’altra storia, ma in fondo a quei 42,195 c’è un traguardo che mi aspetta! #roadtoMCM
Francio