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RUN-COLLO, MA NON MOLLO. 21ª PUNTATA

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Non sto correndo da un po’, perché mi sento ko.
Non tanto nel fisico, quanto nello spirito. Le parole di Bruno (che poi in realtà si chiama Giorgio) non mi hanno dato fastidio, ma hanno anzi certificato una realtà alla quale va posto un freno, e va trovata una soluzione.

GoStop

Sì perché di fronte c’è un problema, ed è alquanto inutile continuare a trascinarlo su queste povere ginocchia. Il problema si chiama peso, e il fatto che non scenda è anche dipendenza diretta, oltre che della ingiustificata pigrizia, di un lavoro al quale mi dedico quotidianamente e al quale sto aggrappato per non perdere nemmeno una postilla.

Non pensavo che proprio l’azienda per la quale lavoro mi sarebbe corsa in aiuto, e invece mi sono dovuto ricredere.
Dalla prossima settimana, infatti, all’interno di un programma interaziendale, Sky mi metterà a disposizione una serie di strumenti lungo nove mesi di percorso, con l’obiettivo di stringere la vita, e allargare la salute (la formula non è mia, sarebbe stata di maggiore impatto in quel caso).
Potrò contare su due tipi di aiuto: da una parte, avrò a disposizione un nutrizionista e un medico che mi sottoporranno ad alcuni esami per indicare il giusto cammino di alimentazione che sarà monitorato in sede ogni trenta giorni; dall’altra, avrò la chance di avvalermi di un atleta olimpico, Andrea Giocondi, che con il suo staff mi seguirà negli allenamenti dal prossi mese di marzo.

Andrea è stato un campione di mezzofondo, e ultimamente lo avrete visto nel 2012 correre a fianco di Annalisa Minetti all’Olimpiade di Londra (bronzo nei 1500 T11-T12, mica un Giorgio qualsiasi).
E’ una chance incredibile, perché potrò usare anche una piattaforma che mi metterà in costante contatto con tutto lo staff per rivedere obiettivi e stato dell’allenamento.
Tra gli obiettivi disponibili c’è anche la mezza maratona, e pure la maratona. Sono miraggi, più lontani di quanto pensassi quando ho iniziato a preparare la StraMilano, un avvicinamento vissuto all’inizio con costanza e poi sfilacciato lungo gli impegni dell’inverno, la paternità, e, come già scritto, la pigrizia.
Avere sotto gli occhi, quotidianamente, un aiuto tangibile e paletti da seguire mi aiuterà a superare i tanti scogli di chi fa le cose home made.

Una volta persi 60 chili semplicemente nuotando tutti i giorni e sfruttando una dieta stretta. In quel tempo, però, non avevo un lavoro, non avevo un figlio, non avevo una moglie; ero uno studente.

Oggi sono un uomo, e come tale devo riconoscere che mi serve aiuto. Ce la posso fare, e so che dipende tutto da me.
Fermarmi? Stavolta no.

Stavolta si run-colla, e non si molla un centimetro.



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