Da una settimana circa Run4Food è entrata in possesso, grazie all’azienda italiana Wellness&Wellness, con sede a Reggio Emilia, del Supercompensation Optimizer, conosciuto come SuperOp, strumento in grado di guidare l’atleta nella gestione della propria forma fisica e del suo piano allenamenti.
Quanti di voi hanno sentito parlare di SuperOp?
Secondo me parecchi! Io stesso mi sono imbattuto in questo nuovo strumento, premiato nelle recenti fiere di settore e utilizzato sempre più da atleti di livello internazionale di diverse discipline. Per chi non ne avesse sentito parlare questa sarà l’occasione buona.
Chi di voi si è chiesto almeno una volta “riuscirò a portare a termine l’allenamento oggi?” oppure “mi sento parecchio stanco proprio oggi che mi aspettano le ripetute, dovrei cambiare i piani?”
Anche in questo caso penso che molti dei lettori di Run4Food abbiamo cercato di dare una risposta a queste domande. Spesso però queste domande ce le si pone troppo tardi, quando siamo in strada durante il riscaldamento e ci accorgiamo di non essere in gran giornata prima ancora di aver iniziato il lavoro principale, magari proprio le ripetute sui 1000m! In questi casi cosa sarebbe corretto fare: accorciare il lavoro, aumentare il recupero tra una ripetuta e l’altra, optare per un lavoro differente o magari una corsa lenta a sensazione?
E infine chi tra voi si è mai documentato sul tema della supercompensazione?
In questo caso forse sarete un po’ di meno a rispondere affermativamente rispetto alle prime due domande. Provo a spiegarvi questo processo semplicemente, senza entrare troppo nel dettaglio e tralasciando i principi scientifici che stanno alla base.
Ogni allenamento porta con se stimoli che il nostro corpo deve ricevere ed essere in grado di elaborati. La gestione di questi stimoli crea un certo livello di stress a cui cerca automaticamente di abituarsi in modo da non farsi trovare impreparati al successivo allenamento. Il corpo ha tuttavia necessità di tempo per abituarsi e alzare l’asticella della nostra condizione un po’ più in alto.
Per questo motivo è fondamentale tra un allenamento e l’altro, e tra i diversi macro blocchi del proprio piano di allenamento, prevedere dei giorni o settimane di recupero. Il processo che si innesca e che ci permette di migliorare la nostra condizione fisica, fino a raggiungere il famoso “picco di forma”, è proprio la supercompensazione. Viceversa si rischia di cadere in quello che viene spesso definito overtraining, condizione per cui non solo non si riesce a migliorare ma anzi si rischia di perdere forma fino arrivare a infortunarsi.
SuperOp si presenta come la risposta alle nostre domande fornendoci, in modo semplice e intuitivo, un’ indicazione sullo “stato” del nostro fisico e sulla nostra capacità di rispondere agli stimoli giorno per giorno con l’obiettivo di guidarci verso la massimizzazione del processo di supercompensazione.
SuperOp nasce con lo scopo di guidarci fornendo ogni giorno il nostro indice di stress metabolico e un valore sull’intensità consigliata per la propria sessione di allenamento (Recupero, Leggero, Medio, Massimo). Con questi dati cercheremo di evitare un carico di lavoro eccessivo che potrebbe provocarci un infortunio o lasciarci dubbi sulla nostra preparazione (il classico allenamento “scarso” prima di un evento per noi importante) o, al contrario, potremmo allenarci in maniera intensa stimolando al massimo le nostre potenzialità.
Finita la teoria, passiamo alla pratica.
SuperOp si compone di un App (disponibile per iOS 7.1 e Android 4.3 o successivi) e di uno sfigmomanometro digitale da polso, dotato di connessione Bluetooth 4.0 per la sincronizzazione con il proprio smartphone. La confezione è minimale ma molto curata, sia nella grafica sia nella presentazione del prodotto una volta effettuato l’unboxing e comprende inoltre un cavo micro USB per la ricarica, il manuale utente e il codice di licenza per abilitare l’App.
Passando all’App, testata in versione iOS, ne ho apprezzato la semplicità di utilizzo e la grafica anche in questo caso molto pulita e intuitiva. Vedremo meglio fra poco il suo comportamento giorno per giorno.
Lo sfigmomanometro digitale è anch’esso di buona qualità, prevalentemente materiale plastico a meno della banda a strappo con cui posizionarlo al polso. Il suo funzionamento, forse per un limite del sottoscritto, seppur guidato da soli tre tasti è risultato meno facile dell’App ed è stata necessaria la consultazione del manuale per effettuare il pairing con lo smartphone e capire la funzione dei tre tasti alla pressione singola e prolungata (per 3 secondi).
L’utilizzo dell’accoppiata App e sfigmomanometro digitale è molto semplice. La mattina appena svegliati e prima di alzarsi dal letto si posiziona lo strumento al polso (opposto rispetto al proprio lato predominante, quindi destro se siete mancini e viceversa), lo si avvia con il pulsante principale e si attende, cercando di rilassarsi, circa 30-40 secondi per completare la misurazione di giornata. Una volta terminata, attraverso l’App, si possono caricare i dati rilevati, battiti a riposo e la pressione sanguigna, e integrarli con quelli relativi all’allenamento del giorno precedente: fascia oraria, quantità e intensità. Questi ultimi vengono riportati manualmente da in una scala da 1 a 5 dove il valore più alto dovrebbe essere paragonabile al volume o impegno richiesti dalla gara. L’App prevede comunque un tutorial iniziale e una sezione di FAQ molto ben fatta che aiutano l’utente nel chiarire eventuali dubbi.
Ora vi starete chiedendo com’è andata la prova sul campo e come questa abbia influenzato i miei allenamenti. Per darvi una risposta avrò bisogno di più tempo! Le prime 15 misurazioni infatti sono dedicate ad una fase che definirei “conoscitiva”: valori fisici e livelli di quantità e intensità degli allenamenti verranno collezionati dall’App e saranno utilizzati per poterci dare indicazioni a partire dal sedicesimo giorno secondo l’algoritmo sviluppato dalla Wellness&Wellness.
Quindi ancora un po’ di pazienza. Nelle prossime settimane saprò fornirvi maggiori dettagli sullo strumento e soprattutto le mie impressioni, quelle di un triatleta comune che tra lavoro e impegni di tutti i giorni trova il tempo per allenarsi al meglio delle proprie possibilità. Inoltre vi anticipo che SuperOp comincerà a darmi i primi valori di stress metabolico nei giorni successivi alla Firenze Marathon di domenica prossima, motivo in più per stimolare la mia, e spero anche la vostra, curiosità. Quanti di voi si sono chiesti almeno una volta dopo una gara impegnativa, come può essere una mezza tirata o una maratona, “quando potrò ricominciare ad allenarmi?” oppure “quanto recupero dovrò concedere al mio corpo prima che quest’ultimo torni a rispondere al meglio?”
Questa era l’ultima domanda promesso, nel prossimo articolo solo risposte! #staytuned