TerzaSuTre:
“Più Angelica di così!”
Mia madre le invidia la giovane età, mio padre la pronuncia e l’accento quando parla in inglese, io la pelle liscia senza pori dilatati del volto, e il grande talento nel triathlon.
Angelica Olmo, classe 1996, triatleta dall’età di 11 anni, e nel mondo dei grandi del “triathlon” dal 2011.
Io e Angelica non ci siamo mai allenate insieme, e forse, è stata proprio questa la sua grande fortuna.
Ma la fortuna, quella che aiuta gli audaci come lei, Angelica non l’ha sempre avuta. Non ha mai avuto la strada spianata e perennemente in discesa. Tutt’altro. Qualche ostacolo chiamato “infortunio” l’ha incontrato anche lei sulla via di quel sogno chiamato “vittoria”; un sogno che ad ogni gara in cui indossa un body cerca di realizzare; un sogno che oggi si chiama “coppa del mondo” e domani “Olimpiadi”.
Ma questi ostacoli Angelica non li ha solo superati, ma li ha sempre sfidati e affrontati con la stessa grinta e disinvoltura con cui io affrontavo, ai tempi del liceo, piatti di pasta da 200g.
Angelica Olmo sta seminando da più di 10 anni, e quello che ora sta facendo è raccogliere la buona semina fatta fino ad oggi. La ragazza dal volto sempre sorridente ci ha abituati molto bene in questi anni, e di successi da incorniciare e ricordare ne ha già collezionati tanti. Eppure, questo suo ultimo successo, ha un sapore diverso. Da qualche tappa in Coppa del Mondo, sembrava quasi essersi affezionata alla medaglia di bronzo, o perlomeno questo era quello che voleva forse farci credere….questo fino allo scorso weekend, quando la nostra giovane Angelica ha fatto qualcosa che nessuna prima di lei era riuscita a fare: ha regalato a noi e all‘Italia del triathlon la prima vittoria femminile in Coppa del Mondo. E lo ha fatto a New Plymouth nel weekend del 30-31 marzo 2019.
Una gioia immensa, a tratti inspiegabile, in alcuni momenti indescrivibile.
Cosa mi piace di Angelica? Che ogni volta che taglia il traguardo sul suo volto si legge l’energia e la stanchezza di chi, anche in quella gara, ha dato tutto. Stravolta sì, ma sempre felice.
Di questo suo risultato ne hanno parlato tutti. Hanno scritto articoli su Eurosport, e altrettanti su OAsport e Gazzetta. Le pagine social di CONI, Italia Team, Triathete, e tante altre ancora, sono impazzite e hanno diffuso la notizia per giorni, e per gironi continueranno a farlo. E di tutto questo ne sono felice! Perché ancora una volta é stata scritta con il pennarello indelebile, a caratteri cubitali e poi sottolineata ed evidenziata, un’altra bellissima pagina di quello sport “rosa” che oggi più che mai conquista prime pagine e trafiletti, si fa spazio e sgomita tra gli sport di cui siamo più soliti leggere notizie.
Angelica Olmo mi piace, e quando indossa il body azzurro firmato “OLMO-ITA- Arena”, lo onora al meglio.
Le ali che la stanno facendo volare così in alto si chiamano talento, passione, dedizione, e su queste ali, oltre alla sua firma si leggono anche quelle di Andrea D’Aquino (Tecnico Squadra Nazionale), Fabio Rastelli (Program Manager), Miriam Montuori (Fisioterapista) e tutto il team del triathlon italiano.
“Pensavo di lottare per il podio ma non per la vittoria. È davvero incredibile“.
Queste le sue parole al traguardo.
…Angelica, forse per te tutto questo non è credibile, ma per noi tu sei incredibile! Quindi continua a crederci perché “you can go for it”.
Angelica Olmo: più Angelica di così!